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Prima agricoltori e poi esploratori del parco di Ca’ Bura

Prima agricoltori e poi esploratori del parco di Ca’ Bura



Eccoci finalmente al secondo appuntamento del percorso ECOLOGISTI IN AZIONE! La scorsa volta abbiamo estirpato le erbacce, vangato, zappato, tolto le radici infestanti, rastrellato la terra e piantato le nostre piantine. Ma il lavoro non finisce qui! Ogni contadino che si rispetti deve controllare e prendersi cura del proprio orto… altrimenti non le mangiamo le fragole fra qualche mese!

Per prima cosa siamo andati nel nostro ORTO N° 13 e ci siamo divisi i compiti da svolgere: c’era chi puliva l’ultima parte di orto ancora “selvaggia”, chi distribuiva un po’ di terriccio ricco e fertile attorno alle piantine, chi minuziosamente le concimava con 10 granuli di azoto ciascuna per aiutarle a crescere, e chi (alla fine di tutte queste operazioni) le ha delicatamente innaffiate assicurandosi che non avessero sete in queste prime calde giornate primaverili.



Eh sì, c’è sempre qualcosa da fare nell’orto e soprattutto… da imparare! Sapevate che il concime fa bene ma come ogni cosa va dosato senza esagerare? I concimi infatti servono a somministrare alle piante elementi nutritivi necessari per farle crescere e mantenerle sane. L’azoto per esempio serve a favorire la produzione di nuovi germogli. Attenzione però a non esagerare! Abbiamo contato 10 granuli per piantina, non uno di più e non uno di meno!

E il terriccio? ​​È un terreno ricco di sostanze nutritive (generalmente sostanze vegetali decomposte) proveniente dai boschi, dalla campagna oppure dai rifiuti organici, quello che in casa chiamiamo “umido”: bucce di banana, di mela, resti di verdure, gusci di uova. Tutte queste sostanze provenienti dalla natura col tempo si deteriorano e si trasformano in nutrimento, in “cibo” per le nostre piante. Non è indispensabile aggiungerlo ma la terra del nostro orto ne aveva bisogno!

Cosa manca? La terra c’è, il concime anche, il sole splende… l’ACQUA! Armati di annaffiatoi abbiamo infine abbeverato le nostre piantine, stando attenti a non affogarle ma nemmeno lasciarle con la sete! Insomma, il nostro orto ha bisogno di tanta cura e dedizione ma con un po’ di impegno ci auguriamo di sviluppare il pollice verde!



Dopo il duro lavoro è finalmente arrivato il momento di sgranchirsi un po’ le gambe. Tolti i vestiti da agricoltori eccoci trasformati in… ESPLORATORI! Il Parco di Ca’ Bura non ci è nuovo: qualcuno va al campetto da basket a fare 2 tiri con gli amici; qualcun altro disputa partite di calcio tutti i pomeriggi dopo scuola; c’è chi lo attraversa tutte le mattine per andare a prendere il bus o chi è solito trascorrerci le domeniche in famiglia. Ma lo conosciamo veramente il parco di Ca’ Bura?

Abbiamo deciso di metterci alla prova facendo una passeggiata lungo tutto il parco e provando ad osservare con occhi più attenti quello che ci circonda. Non solo più attenti, anche più fantasiosi! Che forma ha il lago? Cosa mi ricordano le colline? E ancora, saprei riconoscere un albero e dire dove si trova? Quanti animali differenti vivono a Ca’ Bura?

L’obiettivo della nostra passeggiata all’aria aperta era proprio questo: scovare i segreti del parco, cogliere i dettagli a cui non avevamo mai fatto caso, soffermarci qualche minuto sulle specie differenti di piante e di animali, ma soprattutto… riscoprire questo spazio che pensavamo di conoscere ma che ha ancora tante sorprese in serbo per noi!



Come i grandi esploratori di ritorno da lunghi viaggi si appuntano su taccuini e diari di bordo ciò che hanno incontrato, alla fine della nostra esplorazione abbiamo iniziato a disegnare… LA NOSTRA MAPPA DI CA’ BURA! Ognuno di noi, sul proprio foglio di carta, poteva rappresentare ciò che aveva visto e vissuto: c’è chi lo ha disegnato quasi scientificamente appuntando la posizione degli alberi, chi invece ha visto nel lago la coda di un leggendario mostro marino, chi si è divertito a rotolarsi giù dalla collina e ha preferito rappresentare quel momento per lui significativo, chi è un amante degli animali e gli è rimasta impressa la varietà di anatre avvistate.

Che sia una rappresentazione dettagliata o fantasiosa, che rappresenti la geografia del parco o “la cosa che più mi piace”, in questo foglio di carta, durante le settimane, disegneremo LA NOSTRA MAPPA DI CA’ BURA, aggiungendo elementi, ricordi ed esperienze completamente nuove!

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