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Arrampicata su un albero o steso tra le margherite: dove mi sento a mio agio?

Arrampicata su un albero o steso tra le margherite: dove mi sento a mio agio?

Oggi, come tutti martedì, il nostro incontro OUTDOOR EDUCATION & EXPERIENCE – “Ecologisti in azione” è iniziato nell’orto. E dopo alcune settimane i risultati cominciano finalmente a vedersi! Le insalate si allargano, la bietola dai gambi multicolore comincia a fare alti caspi e le zucchine, più di ogni altra specie che abbiamo piantato, sembrano crescere a vista d’occhio. 

Ma la bellezza più coinvolgente è quella dei fiori! Ci sono tanti, tantissimi fiori ognuno con le proprie particolarità: grande, piccino,  giallo, verde, bianco, profumato. E che soddisfazione gli “amanti del sole”: non sapevamo di che colore sarebbero stati i loro petali e ora possiamo ammirare un’ampia varietà di colori, sorprendente e inaspettata!

A proposito di frutti e fiori insieme, anche i fagiolini mostrano le prime mezzelune verdi e piccoli fiorellini di un violetto tenue. E le fragole? Ci sono, crescono e diventano rosse, ma sono apprezzate non solo da noi ma anche e soprattutto da uccelli: piccioni, cornacchie e passerotti ne vanno ghiotti. Per questo le troviamo quasi sempre becchettate, ma pazienza: va bene anche così!

E a proposito di convivenza un po’ difficile: la gramigna non abbandona il nostro orto. Anche oggi quindi, oltre a innaffiare, abbiamo limitato la sua espansione e quella di altre piccole erbacce… Gran lavoro!

Dall’orto ci siamo spostati verso il parco! Oggi è tornata anche Francesca e con lei abbiamo giocato a un gioco che potremmo chiamare “i cantoni dell’altro”: dove gli altri stanno a loro agio, posso stare bene anche io! Come sempre abbiamo cominciato ripassando i nostri nomi, lanciandoci la palla e chiamandoci: ormai il gruppo non ha più segreti! Stabilita una sequenza di nomi, Francesca ci ha chiesto di esplorare lo spazio attorno a noi e di individuare un posto e una posizione nella quale fossimo a nostro agio. Al sole o all’ombra? Vicino agli altri oppure in solitudine? Appoggiato su di un tronco? Stesa sull’erba? In vista oppure un po’ in disparte? 

Ci abbiamo impiegato un po’ di tempo per trovare il nostro posto, abbiamo dovuto “ascoltarci” per davvero: il nostro respiro, la nostra emozione, il nostro corpo… E quindi trovare il luogo dove ciascuno di noi stava a proprio agio.

Infine è iniziato il gioco vero e proprio! Al segnale di Francesca ciascuno raggiungeva il posto del compagno al quale prima lanciava la palla: abbandonando il proprio nascondiglio sicuro, esco e vado a prendere un altro luogo, leggermente diverso, ma non per questo meno comodo! E poi di nuovo, lascio la mia postazione, alla quale ormai mi ero abituato, per trovarne un’altra pronta ad aspettarmi, un gioco vorticoso, un continuo scambio in movimento di tutti i partecipanti, alla scoperta delle preferenze e delle posizioni degli altri!

Abbiamo scoperto che è importante uscire dal nostro nascondiglio e cercare nuove posizioni, nuove postazioni che, nonostante all’inizio ci possano sembrare bizzarre, si possono rivelare vincenti. È bello mettersi nei panni degli altri, vedere il panorama che ci circonda da un’altra prospettiva e accettare il cambiamento. È bello sapere che mi posso sentire a mio agio anche dove non me lo sarei mai aspettato!

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